Il termina fiducia… sfocia nella speranza: tanta ne dovranno avere di “fiducia” e di “speranza” gli operatori del mondo del gioco d’azzardo in attesa che si avvicini il loro destino. Il nostro premier usa ad oltranza il termine “fiducia” quando ovunque si trovi, imbonisce le platee asserendo che l’Italia non è un paese così poco affidabile come in realtà appare (vedasi il recentissimo affare, anzi “malaffare” di Roma), quando sopratutto cerca di far entrare questo concetto nelle “teste” dell’Europa che qualche dubbio, sembra, ce l’abbia. Ora, per quanto riguarda il mondo-gioco, di fiducia ce ne vorrà tanta viste le premesse delle due Leggi dalle quali dipenderà il futuro dell’intero settore dato che si ha il sentore che dell’intera filiera vi sia la disponibilità a rinunciarvi. Sembra non interessino ad alcuno gli evidenti effetti collaterali che questa manovra di “sparizione del mondo-gioco lecito” possano arrivare ai territori, in tutto il Paese e, di conseguenza, ai cittadini.
Si deve avere fiducia, continuano a dire le “menti che ci governano”, perchè presto usciremo dalla recessione e tutto “ritornerà al proprio posto” e… tutti saranno felici e contenti. Gli operatori del gioco lecito però no: essi non sono assolutamente certi che ci sarà per loro una ripresa visto che non vedono altro che manovre messe in atto da Comuni, Amministrazioni e quant’altro che hanno il solo scopo di restringere il “raggio d’azione” delle sale da gioco e di farle pian piano… sparire dal sociale e, quindi, dalla vita quotidiana dei cittadini. Si deve avere fiducia… si vedrà.