Uno dei pochi dati di fatto che si riferiscono all’emanazione di leggi relativamente al mondo del gioco d’azzardo lecito è che la mancata regolarizzazione del settore porta all’illegalità e null’altro. L’esperienza recente insegna che l’illecito “naviga” dove non ci sono certezze, nè sicurezza, nè esatte normative. Quindi l’addivenire di normative proposte nella Legge Delega e nella Legge di Stabilità forse sarà uno dei pochi punti fermi: una presa di posizione da parte dello Stato nei confronti di quelle organizzazioni illegali che stanno riprendendo posto sul territorio approfittandosi di una situazione di “stallo” che il nostro Governo ha finora voluto, La riforma strutturale, quindi, del mercato del gioco pubblico deve addivenire con velocità per far sì che le “lunghe braccia del non lecito” non facciano più danni di quelli che sono stati finora fatti.
Ben vengano i “nuovi dettami” per il gioco, ma anche il confronto con gli operatori e gli interlocutori istituzionali che dovrebbe spianare il terreno per il percorso, certamente non semplice, della ristrutturazione dell’intero settore. La concertazione “con gli addetti ai lavori” farà sì che le regole da applicare dovranno essere sostenibili altrimenti rimarranno “carta straccia” e non avranno i risultati che tutti si attendono. In aggiunta, si spera che ci si pongano degli obbiettivi comuni in ambito sociale, come in quello economico e fiscale con regole che dovranno bilanciare questi fattori per riuscire a creare, finalmente, un settore compatibile e sostenibile. Questo è il rompicapo che aspetta il Governo sperando che si riesca tranquillamente anche se faticosamente a risolverlo.